Questa frase messa a commento di un'immagine inviatami da un amico amante dei levrieri (e che me li ha fatti scoprire!!) riassume tutto. 
A 5 mesi dal mio incontro con Mia (così si chiama l'entità che ora accompagna le mie giornate) e dopo le prime vacanze passate insieme in montagna, finalmente le cose cominciano a chiarirsi. 
L'idea di salvare un cane in difficoltà aggiungeva un grande valore al mio amore smodato per questi animali ( volutamente sedato dalla perdita di Diva, qualche anno fa...). 
Ma è stato stupido pensare che non si sarebbe risvegliato... ignorando un ulteriore dettaglio... Il levriero non può essere considerato un cane della media. 
Sebbene Mia condividesse , con i cani da me "incontrati " in passato, un background di sofferenza e maltrattamento, mi sono dovuto rimettere in discussione di fronte alla sua personalità ed i suoi comportamenti. 
E' passato un'pò di tempo, dall'arrivo di Mia (ora si chiama così... e solo recentemente ho capito perchè l'avessero chiamata Brujas, in Spagna... è un'ammaliatrice vera!) e da quando chiamavo /scrivevo a Gallia disperato perchè la trovavo arrampicata sui mobili e non riuscivo a interpretare le sue richieste e le sue urgenze emotive. 
Il fatto è, che guardando indietro, a questi mesi fatti di passeggiate, corse pazze su qualunque spazio praticabile ( in un batter d'occhio ho perso quei chili di troppo che non riuscivo ad eliminare da un pò...) cercando di assistere un animale affascinante quanto a volte incomprensibile (... ma a volte semplicissimo).. nei suoi cambiamenti, ora intravedo i miei. 
Riconsiderando lo sfinimento delle camminate senza tregua, della caccia continua a gatti e lucertole, nella fame continua e presente anche a stomaco pieno, (e i miei dolori alle gambe!) ora comprendo quanto motivatamente questo angelo sia stato catapultato nella mia routine per costringermi, finalmente, a riformulare la mia scala di valori e priorità, o semplicemente a rivedere l'utilizzo del mio tempo libero. 
Al caos di una casa, anzi di due case... (considerando anche quella dei miei!!) tenute fino a quel momento in un ordine compiaciuto, risponde la serenità che fa da scia ai movimenti leggeri (talvolta improvvisamnete tumultuosi) di un animale che ti guarda ogni volta come se fosse l'ultima e non concepisce perdite di tempo. 
Quanta energia... quante emozioni compresse... che implodono, ad ogni ritorno a casa, ad ogni frase insensata deformata da un amore già strabordante... quanta urgenza di farsi capire per paura che tutto finisca di nuovo (questa è sempre la sua grande paura che non le permette ancora di restare sola... la mia grande paura, di non riuscire a tranquillizzarla, nell'impossibilità di averla vicina ogni minuto della giornata). 
Un'onda anomala nella quale non vedi l'ora, ogni volta, di affogare di nuovo. 
E le cose continuano a cambiare... 
Grazie Mia! 
Francesco .